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17 06 2013 | Rimini | Infrastrutture, Lombardi risponde a CdR

Lunedì, 17 Giugno 2013

tortora-scuroRimini | Infrastrutture, Lombardi risponde a CdR

 

Li chiama “cari amici” e poi risponde loro rispetto all’invito lanciato venerdì scorso. Marco Lombardi spiega la sua posizione sul gap infrastrutturale tra Emilia e Romagna segnalato dall’associazione Cuore di Rimini. “Raccolgo volentieri l'invito a sollecitare in Regione i chiarimenti che chiedete in merito ai fondi per le infrastrutture, ma vorrei rassicurarvi sul fatto che il problema del riequilibrio dei finanziamenti regionali a favore della Romagna in generale e di Rimini in particolare rispetto all'Emilia, mi sta a cuore sin dal mio ingresso in Regione ormai molti anni fa, precisa subito il consigliere regionale del Pdl.


I motivi per cui i finanziamenti regionali bagnano di meno il sud per Lombardi sono diversi. “In primo luogo c'è una ragione obiettiva che sta alla base di tale situazione per il semplice fatto che il nostro territorio ha meno popolazione dell'Emilia (un milione contro 3 milioni) e su questa base vengono assegnati i Consiglieri Regionali (e quindi il peso politico) ed i finanziamenti”. Ma non è tutto. C’è anche una ragione politica. “Bisogna tener conto che la Regione è da sempre amministrata dal Pd e che il Pd riminese essendo sempre stato residuale nel panorama politico della sinistra emiliano-romagnola non ha certo contribuito a favorire gli investimenti nel riminese”. La speranza è comunque l’ultima a morire, fa notare Lombardi perché “le situazioni oggettive non sono immodificabili e quelle politiche gli elettori potrebbero facilmente cambiare”.

 
Ci sono poi “alcune precise responsabilità dei nostri amministratori locali”. Per esempio, ricorda Lombardi, “non fu Rimini a scegliere di richiedere finanziamenti per il Trasporto Rapido Costiero, ma accadde semplicemente che tutti gli altri territori in momenti di ‘vacche grasse’ scelsero le opere di cui avevano bisogno, mentre a noi toccò ciò che era rimasto e che gli altri non avevano voluto, e comunque i fondi regionali sul Trc ci vennero conteggiati come nostra quota, bloccano altri interventi”. E rispetto penuria di finanziamenti. “I nostri amministratori locali tempo fa chiesero finanziamenti regionali straordinari per la Fiera e li fecero passare per un regalo di Errani verso la nostra città mentre in realtà non furono "a costo zero" perché per anni improvvisamente e per non meglio precisate "questioni burocratiche" ci vennero a mancare i fondi regionali per i Programmi D'Area utili alla riqualificazione del nostro territorio”.

 
Certo, la Regione potrebbe fare di più, per esempio “modificare alcuni criteri, per assegnare i fondi. Ad esempio, nell'ultima seduta di Commissione ho chiesto che per i finanziamenti alle associazioni di promozione sociale e di volontariato ed ai centri di aggregazione invece del criterio della popolazione giovanile che ovviamente ci penalizza si potrebbero considerare i soggetti beneficiari presenti percentualmente sul territorio che valorizza di più la nostra vitalità”. E in maniera più specifica “in tema di infrastrutture la Regione potrebbe tener conto del nostro carico antropico dovuto al turismo e non semplicemente della popolazione residente, evitando di contestare allo Stato gli stessi atteggiamenti che lei ha nei nostri confronti”.
In definitiva, comunque, conclude Lombardi “per cambiare le cose bisogna cambiare la mentalità di chi governa ed i pesi politici interno della sua classe dirigente. Per fare questo sarà necessario costruire una alternativa credibile e servirà un cambiamento radicale del nostro elettorato riminese e romagnolo”, al di là dei ‘moti’ di protesta.


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